USA, 2004
REGIA: Nick Palumbo
CAST: Sven Garrett, Tony Todd, Cerina Vincent, Gunnar Hansen, Edwin Neal, Jade Risser, Maria Keough
Un bel fotografo gestisce la sua doppia vita in maniera precisa e impeccabile: di giorno è il burbero fidanzato di una parrucchiera che vive con la sorellina, di notte scatena la sua furia sadica violentando, seviziando e uccidendo in maniera animalesca bellissime prostitute, sempre con l’aiuto della sua spietata macchina fotografica che usa per tenersi i “ricordi” delle sue azioni.
Il folle vive in una casa bellissima e ordinata, ma nei sotterranei lo scenario cambia repentinamente, perché sotto le scale c’è una vera e propria stanza delle torture popolata da topi, piena di armi bianche e strumenti di morte. La sorellina della sua fidanzata comincia a intuire che qualcosa non va quando trova una fotografia che ritrae il nonno dell’aitante fotografo in compagnia di Hitler e sarà proprio lei, più sveglia del previsto, a smascherare le sue cattive abitudini.
Violentissimo e disturbante lungometraggio di Nick Palumbo, che non lesina stupri, mutilazioni, umiliazioni e secchi di sangue. MURDER SET PIECES è molto spinto anche sul piano del sesso, con nudi insistiti, ragazze procaci e ammiccanti e glutei maschili mostrati generosamente. La psicologia del serial killer è molto simile a quella già vista in American Psycho, ma qua siamo dalle parti di un torture-porn nudo e crudo, in cui le caratterizzazioni contano poco e dove viene dato ampio spazio a uno spettacolo di pura morbosità.
Le donne sono viste come oggetti sessuali in tutto e per tutto, portatrici di vizio e depravazione e, a rincarare la dose, ci sono anche riferimenti alla violenza sui bambini (una ragazzina viene sventrata, senza lasciare nulla all’immaginazione) e alla tragedia dell’11 Settembre (con immagini del crollo delle Torri). MURDER SET PIECES è un film cinico che non lascia speranza per nessuno, orchestrato da un regista che ha voglia di giocare con la sensibilità dello spettatore percorrendo tutte le vie possibili per scioccarlo intrattenendolo con uno spettacolo violento fine a sé stesso.
Merita una visione, ma chi è troppo impressionabile farebbe bene a passare oltre.