PIECES

 

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TITOLO ORIGINALE: Mil Gritos Tiene La Noche

SPAGNA, 1982

REGIA: Juan Piquer Simón

CAST: Christopher George, Lynda Day George, Edmund Purdom, Ian Sera, Gérard Tichy, Frank Brana, Paul L. Smith

Classico slasher dove il titolo assume un doppio significato: da una parte ci sono i pezzi delle vittime macellate (gambe, testa, braccia ecc.), dall’altra tutti gli elementi che, messi insieme, formano un “puzzle” (quello “cartaceo” è l’ elemento chiave del film) pieno di tessere derivate da tante pellicole del terrore.

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La trama è questa: un bambino sta costruendo un puzzle che ritrae una donna nuda e, scoperto dalla madre eccessivamente bigotta viene rimproverato, ma lui la massacra con un’ascia. Anni dopo, in un campus universitario alcune ragazze vengono brutalmente fatte a pezzi a colpi di motosega e un commissario comincia a indagare con l’aiuto di uno studente. Dopo vari delitti viene scoperto il responsabile, un insospettabile (beh mica tanto) che si nasconde all’interno del college…

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C’è un po’ di tutto in questo film del regista spagnolo Juan Piquer Simón, che pesca a piene mani dal cinema di Dario Argento mettendo in scena un assassino con guanti e cappello nero e motivando i delitti con un trauma infantile, ci sono i massacri a colpi di motosega (sdoganati da Tobe Hooper otto anni prima) e le musiche sono simili a quelle realizzate da Carlo Maria Cordio per Rosso Sangue di Joe D’amato, uscito l’anno precedente.

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La sceneggiatura è banale, ma Pieces riesce a essere divertente, prima di tutto perché il ritmo è tutt’altro che blando, poi perché gli amanti dello splatter trovano pane per i loro denti e, infine, perché la storia è raccontata in maniera delirante. Assieme ai sanguinosi delitti, è impossibile non ridere degli ingenui dialoghi e delle buffe trovate che costellano il film, pieno di personaggi dalla faccia assurda, situazioni grottesche (una donna campionessa di tennis che ha tutta l’aria di una che non mai preso una racchetta in mano in vita sua) e sequenze che, a loro modo, riescono a colpire (ad esempio c’è una ragazza terrorizzata che si urina addosso, scena che parrebbe provenire dritta dritta da L’Ultima Casa A Sinistra di Wes Craven).

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Ogni tanto il film scade nel ridicolo, ma ci si passa sopra perché, a conti fatti, Mil Gritos Tiene La Noche pur essendo grossolano funziona bene e si lascia guardare senza annoiare mai. La produzione è del leggendario Dick Randall, responsabile anche del pazzesco Non Aprite Prima Di Natale! (film che, oltre che per la presenza di Edmund Purdom, per tanti aspetti somiglia molto a questo). Non mancano ovviamente tette e nudità, elementi essenziali per qualsiasi slasher che si rispetti. Pure il finale, per quanto improbabile, risulta divertente e strappa anche una risata.

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Curiosità: Juan Piquer Simón afferma che Pieces è un film considerato cult assoluto in varie parti del mondo.Tutto vero, ma dice anche che tantissime persone lo avrebbero visto almeno 100 volte. Non avrà esagerato un po’?

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Frase di lancio: “You don’t have to go to Texas for a chainsaw massacre! Mica male…

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