OPERA

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ITALIA, 1987

REGIA: Dario Argento

CAST: Cristina Marsillach, Ian Charleson, Urbano Barberini, Daria Nicolodi, Coralina Cataldi-Tassoni, Antonella Vitale, Antonino Iuorio

Per molti, OPERA è l’ultimo film interessante di un regista che stava perdendo la sua vena artistica. Da qua in poi, i film di Argento verranno principalmente criticati e bistrattati, ma OPERA è ancora un film da salvare, anche se i difetti affiorano e cominciano a farsi notare. Mentre seguiamo la cruenta storia di una cantante lirica impegnata a mettere in scena il Macbeth e a difendersi da un sadico assassino, la telecamera si sofferma sulle bellissime scenografie, accompagnate dalle belle musiche dei Goblin, Brian Eno e Bill Wyman.

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Dario Argento non ci risparmia violentissimi omicidi con abbondanza di sangue e, la tortura che deve puntualmente subire la protagonista quando muore qualcuno (è costretta ad assistere agli omicidi senza poter mai chiudere gli occhi), per certi versi ha fatto storia. Eppure OPERA non convince non del tutto: la bellissima fotografia di Ronnie Taylor (che aveva già lavorato in Il Fantasma Del Palcoscenico di Brian De Palma) non basta per sopperire alla mediocrità degli attori e dello script. La Nicolodi e Coralina Cataldi Tassoni non fanno una bella figura (ci sono però Cristina Marsillach e Urbano Barberini ad alzare il livello), ma ad aggravare il tutto ci sono dei dialoghi non troppo efficaci e una sceneggiatura piena zeppa di lacune (dello stesso Argento e di Franco Ferrini).

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OPERA funziona meglio nel primo tempo, poi la situazione peggiora piano piano, fino ad arrivare ad un finale non così imprevedibile, perché individuare l’assassino non è poi così difficile… Argento, ancora una volta, usa gli elementi che già avevavano reso celebri i suoi precedenti lavori: un trauma infantile e una mente malata che si confonde in mezzo alla “normalità” sono alla base della catena di delitti snocciolati con generosità.

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Se paragonato ai precedenti film di Dario Argento, OPERA non ne esce benissimo, ma se messo a confronto coi disastri che verranno negli anni a seguire, seppur con tutti i suoi difetti, fa comunque la sua figura, anche perché il budget che il regista romano stavolta ha a disposizione è notevole. Confezione lussuosa, diverse sequenze ben realizzate e violenti omicidi formano una pellicola visionaria e intrigante ma non proprio risolta, anche a causa del ritmo non sempre impeccabile. Peccato. In ogni caso, è comunque diventato un classico col passare degli anni.

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