TITOLO ORIGINALE: Village Of The Damned
USA, 1995
REGIA: John Carpenter
CAST: Christopher Reeve, Kirstie Alley, Linda Kozlowski, Michael Paré, Meredith Salenger, Peter Jason
In una piccola provincia americana accade qualcosa di strano: in un preciso momento tutte le persone che si trovano in una particolare zona svengono. Al loro risveglio qualcosa è cambiato: le donne che hanno perso i sensi sono tutte incinte. Nel frattempo le autorità, per poter studiare il fenomeno, offrono dei soldi a chi decide di portare avanti la gravidanza e tutte accettano l’offerta; nascono così dei bambini con i capelli bianchi e con un’intelligenza superiore alla media infantile che, facendo gruppo, formano un vero e proprio esercito. I nuovi “arrivati” presentano delle caratteristiche insolite che vanno aldilà delle spiccate capacità intellettive: hanno facoltà paranormali e sono in grado di leggere nella mente di tutti gli umani.
L’armata di “fanciulli” ha un progetto non proprio pacifico: i bambini sono intenzionati a sottomettere l’umanità e, facendo leva sull’assenza di sentimenti, riescono a “operare” senza troppi problemi, infatti per loro paura e pietà non sono caratteristiche importanti e così, per fronteggiare il pericolo, gli umani sono costretti a inventarsi qualcosa per impedir loro di leggere nel pensiero degli adulti…
Mediocre remake dell’omonimo film di Wolf Rilla del 1960, tratto a sua volta da un romanzo di John Wyndham intitolato I Figli Dell’Invasione. Carpenter cerca di usare una grafica accattivante per rendere moderna la vicenda, ma l’operazione gli riesce male perché i bambini non riescono a essere inquietanti come dovrebbero (e come vorrebbero).
La storia risulta fredda e incapace di trasmettere emozioni, lo svolgimento è di maniera, la tensione latita e dopo un po’ la vicenda comincia a perdere di interesse, in attesa di una battaglia finale che non esalta nessuno. Sarebbe servita un’analisi psicologica maggiore, non basta prendere un bel film degli anni ’60 e riportarlo ai giorni nostri con effetti moderni. Detto in soldoni, manca completamente d’atmosfera. A malincuore, non possiamo non riconoscere che VILLAGGIO DEI DANNATI è un passo falso di Carpenter. Pesante, verboso e poco intrigante.
Solo per i fans sfegatati del Maestro, gli altri possono passare tranquillamente oltre.