I RAGAZZI DEL CIMITERO

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TITOLO ORIGINALE: I Was A Teenage Zombie

USA, 1987

REGIA: John Elias Michalakis

CAST: Michael Rubin, George Seminara, Steve McCoy, Craig Sabin, Peter Bush, Ray Stough

Dopo aver acquistato dell’erba da fumare per una festa, alcuni ragazzi si accorgono di aver preso una fregatura, così tornano dallo spacciatore che gliel’ha venduta, un bulletto di nome Mussolini (chiamato “Musolino” e doppiato con un insopportabile accento napoletano nella versione italiana) e cercano di riavere indietro i soldi, ma dopo un diverbio il pusher muore accidentalmente. Per sbarazzarsi del cadavere, i ragazzi lo gettano in un fiume pieno di scorie radioattive (ma perché?), ma il suo corpo risorge dalle acque e lo spacciatore si trasforma in uno zombi dalla faccia verdastra e assetato di vendetta. Per abbattere il redivivo Mussolini viene gettato un altro cadavere nello stesso fiume contaminato e, lo “zombi buono” che ne esce, viene usato per sconfiggere l’altro.

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Realizzazione semi-amatoriale per questa stupidaggine di proporzioni epiche. I RAGAZZI DEL CIMITERO è una commedia horror che non suscita nessuna emozione, non fa ridere e non spaventa, ma in compenso annoia non poco. La storia contiene una serie infinita di gag inutili e una fila di luoghi comuni davvero fastidiosi e gli effetti speciali  sono da quattro soldi.

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I personaggi sono caratterizzati secondo gli stereotipi triti e ritriti che tutti abbiamo visto mille volte: il bullo del quartiere, il timido, il grasso ecc. Il delinquente della situazione poi, ha l’accento napoletano per evidenziarne le intenzioni disoneste (della serie “Italia spaghetti mafia e mandolino”). Nulla da salvare. Passare oltre, siamo allo zero totale.

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Sceneggiatura di James Aviles Martin, che nello stesso anno ha diretto Flesh Eating Mothers (uscito da noi col titolo Oh Mio Dio! Mia Madre E’ Cannibale).

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