IL SANGUE DI DRACULA

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TITOLO ORIGINALE: Noroi No Yakata: Chi O Sû Me

GIAPPONE, 1971

REGIA: Michio Yamamoto

CAST: Midori Fujita, Osahide Takahashi, Sanae Emi, Shin Kishida, Tadao Fumi, Tadao Futami, Tatsuo Matsushita

Una bambina è a passeggio col suo cagnolino vicino a un lago e, per sbaglio, entra in casa di un vampiro. Scampata per miracolo, cresce tormentata da terribili incubi, diventata adulta si fidanzata e si specializza nella pittura, ritraendo le immagini che vive nei suoi sogni.

Quando un suo conoscente riceve in regalo una bara direttamente a casa (!) le cose cominciano a cambiare, infatti il vampiro ha  intenzione di riavvicinarsi alla ragazza che per miracolo scampò alle sue grinfie tempo addietro, per consacrarla definitivamente come sua infernale amante e, per riuscire nel suo progetto vampirizza tutte le persone che girano intorno a lei, cominciando dalla sorella. Sarà il suo fidanzato a prendere in mano la situazione…

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IL SANGUE DI DRACULA è una brutta produzione giapponese targata Toho, la stessa casa che con più successo realizzava i Godzilla e Kaiju Eiga vari. La storia è debolissima e cerca di adeguarsi al cinema vampiresco occidentale, che in quel periodo viveva un momento florido. Il problema principale è sicuramente il ritmo soporifero, che come un mattone sulle palpebre non perdona.

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Sceneggiatura precisa ma abbastanza ingenua, con molte lungaggini e particolari inverosimili (immaginate di ricevere una bara per posta), che non vanno mai a fondo e non lasciano il segno. La carenza di effetti speciali e la povertà dell’insieme si fanno sentire e, a parte un po’ di sangue che scorre fra i canini dei non morti e una trasformazione finale non c’è molto altro da segnalare.

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Attori scialbi, recitazione di maniera e risoluzione finale scontata rendono questo piccolo film noioso e, fondamentalmente inutile. L’unica parte un po’ più suggestiva è l’incontro col vampiro mentre la storia volge al termine, quando la ragazza si deve battere con la sorella vampirizzata, carica di odio e di un’invidia accumulata nel corso degli anni.

Poca roba, IL SANGUE Di DRACULA è purtroppo destinato a deludere anche i più ferrati appassionati del genere…

Curiosità: la distribuzione italiana, forse per vendere meglio il film, attribuì in maniera fittizia la regia a Stuart Rosenberg.

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