TITOLO ORIGINALE: The Fly 2
USA, 1989
REGIA: Chris Walas
CAST: Eric Stoltz, Harley Cross, Matthew Moore, Daphne Zuniga, Lee Richardson, Ann Marie Lee, Andrew Rhodes
Martin è un bambino apparentemente sano che, partorito dalla compagna di Seth Brundle (Geena Davis in The Fly di David Cronenberg), presenta alcune caratteristiche fisiche particolari: a soli 5 anni ne dimostra venti di più, inoltre il suo quoziente intellettivo risulta infinitamente superiore a quello di qualsiasi altro essere umano. Il ragazzo viene tenuto sotto osservazione dal padre adottivo e da un gruppo di medici, che ne osservano i cambiamente giorno dopo giorno; gli viene anche somministrato un potente farmaco, che dovrebbe bloccare una eventuale mutazione per impedirgli di fare la stessa fine del padre.
Anche la sensibilità di Martin nei confronti del sesso femminile è strana e una ragazza che si appassiona al suo caso, si affeziona a lui. La situazione degenera quando Martin comincia a notare dei cambiamenti nel suo corpo, ma soprattutto quando si accorge che le persone che dicono di volergli bene non la raccontano giusta…
LA MOSCA 2 è il deludente sequel del capolavoro di David Cronenberg. Dopo il successo del film, era prevedibile che qualcuno mettesse in cantiere un seguito per far proseguire la storia e a farlo è stato Chris Walas, responsabile degli effetti speciali del primo capitolo (per i quali aveva vinto un Oscar) che qua passa alla regia. Ne è venuta fuori una vicenda senza spessore, tirata per i capelli e che non appassiona mai. Anche stavolta ci sono degli ottimi effetti speciali (che comunque non riescono a essere così ripugnanti come la volta precedente), ma in LA MOSCA 2 è proprio la storia a non funzionare.
Gli interpreti appaiono sbiaditi e se nel film di Cronenberg tutto il cast era in grado di trasmettere emozioni, qua gli attori si limitano soltanto a interpretare la loro parte per portare a casa la pagnotta. LA MOSCA 2 arranca spesso, pieno com’è di dialoghi e di situazioni inutili che non portano da nessuna parte. E’ un peccato, perché anche se Walas non è all’altezza di Cronenberg, il suo modo di girare non è certo pessimo, ma uello che manca è lo spessore, l’emozione, il coinvolgimento. Spiace dirlo, ma ci troviamo di fronte a un mezzo fallimento ma, più che altro, c’è da dire che La Mosca del regista canadese era un film che non aveva affatto bisogno di seguiti.
Sceneggiatura (mediocre) di Mick Garris.