THE MUSEUM OF WONDERS

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ITALIA, 2010

REGIA: Domiziano Cristopharo

CAST: Venantino Venantini, Fabiano Lioi, Valentina Mio, Giampiero Ingrassia, Francesco Venditti, Maria Rosaria Omaggio, Elda Alvigini, Maria Grazia Cucinotta, Ruggero Deodato, Ivonne Sciò, Nancy De Lucia, Giovanna Nocetti

Venantino Venantini è il capo della cerimonia, che introduce lo spettatore in una parata dove è possibile ammirare persone dalle caratteristiche insolite, ma c’è molto di più della semplice esibizione dei corpi. Lo sguardo del pubblico curioso può catturare, oltre all’aspetto fisico, lo stato d’animo e le vicende drammatiche, macabre, tristi o commoventi dei protagonisti, alla ricerca di una normalità che, per natura, è stata loro negata.

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In questo bizzarro contenitore, vari personaggi si mostrano senza maschere: un nano, che come nell’archetipo della diversità messo in scena da Tod Browning (Freaks, 1932) si invaghisce di un’artista che lo sfrutta; un muto in grado di collegare le sue deboli corde vocali a un violino; la donna senza gambe, costantemente in pena per il nano vittima della sua sfruttatrice e la donna barbuta, che urla al mondo la sua angoscia. C’è anche la Luna, che per l’occasione veste i panni (anzi, il viso) di una romantica cantante di Cabaret.

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Tutto questo e molto altro in quest’opera di Domiziano Cristopharo (House Of Flesh Mannequins), regista sperimentale e visionario che rilegge il tema della diversità cercando percorsi funzionali alla bisogna: la citazione a Freaks è evidente e offre lo spunto per la rappresentazione dei sentimenti umani più forti, come invidia, amore e sofferenza di chi sa di non essere amato.

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Il cast ben assortito e ben diretto riesce a creare un prodotto sicuramente interessante, seppur con qualche lungaggine di troppo, comunque c’è da dire che gli attori sono almeno due spanne sopra rispetto a tanti esempi visti nell’underground italico del nuovo millennio e riescono a portare avanti il loro ruolo in maniera più che dignitosa: c’è Francesco Venditti, un bravissimo Giampiero Ingrassia, l’ottima esordiente Valentina Mio, la “Cesaroni”Elda Alvigini, la brava Nancy De Lucia, la teatrale e splendida Maria Rosaria Omaggio e, in piccoli ruoli, Ruggero Deodato, Maria Grazia Cucinotta e Ivonne Sciò.

THE MUSEUM OF WONDERS è un’opera surreale, dove l’amore per l’estetica si fonde con la rappresentazione del dolore e della frustrazione. I casi umani mostrati (persone realmente mutilate) si fanno domande sul valore della vita, pedine di un gioco voyeuristico messo in piedi per sollazzare un pubblico voglioso di realtà scioccanti. Un immenso palcoscenico nel quale sono solo i “cattivi” a perdere la dignità, un giusto contrappasso per chi non è in grado di provare un’umana e “normale” pietà.

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