TITOLO ORIGINALE: The Monster That Challenged The World
USA, 1957
REGIA: Arnold Laven
CAST: Tim Holt, Audrey Dalton, Hans Conried, Harlan Warde, Max Showalter, Mimi Gibson, Gordon Jones, Marjorie Stapp
A causa di un terremoto in una zona dall’alto tasso di radioattività, uova enormi fuoriescono dal sottosuolo terrestre e si posizionano sul fondale di un grande lago e, appena schiusi i gusci, le gigantesche larve fuoriuscite attaccano gli ignari bagnanti. I mostri altro non sono che una specie estinta di molluschi risalente alla preistoria che ha ripreso vita e vigore e appena compreso il pericolo, un gruppo di impavidi combattenti, con l’aiuto della marina, cerca di porre fine all’orrore.
IL MOSTRO CHE SFIDÒ IL MONDO (grandissimo titolo) è un divertente esempio di sci-fi anni ’50. Stavolta a seminare il panico è una strana specie di verme gigante primitivo, realizzato con cura. Nonostante l’assenza di sangue e di orrori troppo insistiti (i tempi non erano ancora maturi) c’è qualche scena effettivamente raccapricciante: tanto per cominciare i filamenti di bava che le larve lasciano sulle vittime sono abbastanza disgustosi e, in un’altra scena, vediamo l’occhio di un verme infilzato e spappolato.
La storia è ben scritta e il ritmo è incalzante, non ci si annoia mai e la vicenda si lascia seguire dall’inizio alla fine senza lungaggini. Gli attacchi dei mostri sono ottimamente rappresentati e non ci sono le classiche “esagerazioni”; non è poco, perché con una storia del genere il rischio di cadere nel ridicolo era davvero molto alto.
La struttura è quella tipica di un thriller, dove i colpi di scena, i misteri da scoprire e le sorprese “spiacevoli” formano un film divertente, con qualche invenzione bislacca che arricchisce il progetto (prima fra tutte una bambina che, inavvertitamente, surriscalda un uovo destinato a dare alla luce un verme bavoso che la costringe insieme alla madre a una obbligata permanenza all’interno di un laboratorio).
Merita un recupero.
