L’OCCHIO DEL MALE

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TITOLO ORIGINALE: Thinner

USA: 1996

REGIA: Tom Holland

CAST: Joe Mantegna, Robert John Burke, Lucinda Jenney, Michael Constantine, Kari Wuhrer, Bethany Joy Lenz, Howard Erskine

Da un romanzo di Stephen King, ecco un filmetto divertente e simpatico. E’ la storia di un avvocato con problemi di obesità, che con la macchina investe accidentalmente una zingara. Da quel momento per l’uomo cominciano i guai, ma non stiamo parlando di casini giudiziari, perché un vecchio gitano gli lancia una maledizione dicendogli “consùmati”.

Da quel momento, lo sfortunato protagonista comincia a perdere peso pur continuando ad abbuffarsi come un porco, davanti alla figlia e a un’incredula moglie che però non perde l’occasione di farsela col migliore amico del consorte. Ma non è tutto: al giudice che l’ha assolto senza assegnargli una giusta condanna per omicidio colposo, tocca una sorte pure peggiore, perché in seguito alla parola “lucertola” pronunciata ancora una volta dal capo degli zingari cominciano a spuntargli squame e unghie acuminate… Saranno pure dicerie, ma a quanto pare per il protagonista della storia il malocchio ha tremendi effetti nefasti, come fare quindi per fermarlo?

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Il difetto forse peggiore de L’OCCHIO DEL MALE è quello di assomigliare troppo a un film televisivo. Il regista Tom Holland (Bambola Assassina, 1988, Ammazzavampiri, 1985) non osa troppo sul piano del disgusto (anche se a onor del vero qualche sequenza colpisce) ma compensa con una storia avvincente e pesta sul pedale dell’empatia: di volta in volta, ci si può mettere nei (grossi) panni del protagonista (un Robert John Burke in gran forma), arrivando a provare pena e ci possiamo immedesimare un po’ anche col vecchio capo zingaro anche se, pur riconoscendogli un po’ di ragioni, è davvero difficile farselo rimanere simpatico. Non male Joe Mantegna, nella parte di un amico del protagonista che nella vicenda ha un ruolo chiave.

Piuttosto simpatica ne L’OCCHIO DEL MALE è la rappresentazione che viene fatta degli zingari: con molta fantasia (e in maniera inverosimile, ma il risultato è divertente), Holland ritrae i gitani come un popolo gioioso ma allo stesso tempo rancoroso, in cui bellissime ragazze convivono con vecchi capi stregoni polverosi e capaci di lanciare potenti maledizioni. Superstizione e poteri occulti si intrecciano e, senza rinunciare all’ironia e usando toni tutto sommato leggeri, il film una visione se la merita.

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Uscito in Italia direttamente in vhs per la Warner, questa trasposizione da uno dei più bei romanzi di King (almeno a parere di chi scrive) funziona anche grazie a gustosi effetti speciali e, senza essere un capolavoro, riesce a portarsi a casa un’abbondante sufficienza. Diciamo che se dovessimo far riferimento a un ipotetico rating, che abbiamo deciso di non usare nella valutazione di ciò che si trova all’interno di questo sito, L’OCCHIO DEL MALE si prenderebbe tranquillamente tre stelle su cinque.

Curioso.

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