TITOLO ORIGINALE: La Momia Azteca
Messico, 1957
REGIA: Rafael Portillo
CAST: Ramon Gay, Rosa Arenas, Crox Alvarado, Arturo Martinez, Emma Roldan, Luis Aceves Castañeda
Un mostro classico rivisitato alla “messicana”, con ipnosi regressiva alla Malanga e risveglio di una mummia di cartone. Ancora prima della Hammer, i miti classici dell’orrore (con le creazioni della Universal in vetta) venivano sviluppati, copiati e rivisitati in altre parti del mondo: il Messico ci offre una filmografia ricchissima (e sconosciuta ai più) piena di mostri deliranti.
Ecco la trama: un professore esperto di ipnosi regressiva vuole dimostrare a un gruppo di colleghi la sua teoria che dovrebbe svelare l’identità vissuta dalle persone nelle vite precedenti. Per il suo scopo, Individua nella moglie la persona adatta all’esperimento e la ipnotizza (utilizzando una girandola attaccata a un ventilatore!), facendo così emergere il predente vissuto della donna.
Mentre il luminare sta praticando l’ipnosi alla consorte, un misterioso personaggio mascherato simile a Zorro denominato “Il Pipistrello” (con tanto di base segreta stile Batman, che in realtà è una bettola piena di scagnozzi pronti a eseguire i suoi ordini) ne spia i movimenti, anche perché viene fuori che l’esperimento può portare al ritrovamento di un antico tesoro azteco, con annessa mummia inferocita che però non gradisce gli intrusi.
Se deciderete di prendervi la briga di guardare IL RISVEGLIO DELLA MUMMIA, sappiate che non sarà affatto facile tenere gli occhi aperti. Rischierete seriamente di addormentarvi e dovrete farvi una ragione del ritmo lentissimo e della quasi totale assenza di colpi di scena significativi, considerando soprattutto che l’arrivo della mummia di cartapesta è riservata al finale del film.
L’insieme è men che mediocre, l’unico punto di interesse è rappresentato dalla curiosità che nasce dall’ambientazione insolita per una mummia (qua è azteca), ma tolto questo non rimane altro di interessante. Se ve la sentite…
