IL FIGLIO DELLA SEPOLTA VIVA

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ITALIA, 1974

REGIA: Luciano Ercoli

CAST: Eva Czemerys, Fred Robsahm, Gianni Cavina, Pier Maria Rossi, Gabriella Lepori, Salvatore Puntillo, Piero Lulli

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Siamo intorno alla metà del ‘700. La duchessa di Cambise (Eva Czemerys) decide le sorti del suo territorio e della popolazione che deve rispondere alle sue leggi, reclutando ragazze per farle prostituire e facendo uccidere chiunque cerchi di metterle i bastoni fra le ruote. Un misterioso pellegrino (Gianni Cavina) porta con sé un segreto che potrebbe cambiare il futuro di molte persone, perché l’uomo è a conoscenza della vera identità della duchessa, che altro non è che la figlia di una serva sotto mentite spoglie; l vero erede al trono è un bel ragazzo biondo che, in tenerà età, venne sostituito con una bambina e la perfida signora è soltanto un’usurpatrice ben attenta a non farsi spodestare…

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La finta nobildonna vive in un clima di lussuria e sadismo e costringe il suo servitore a soddisfarla sessualmente, inoltre non si fa scrupoli a torturare i suoi nemici allo scopo di ottenere importanti informazioni, ma le cose cambiano quando il prode cavaliere prende possesso della situazione, infatti duchessa dovrà fare i conti con la giustizia e una fine inaspettata è in arrivo…

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Prendendo spunto dai romanzi d’appendice, Luciano Ercoli cerca di dare un seguito a Sepolta Viva di Aldo Lado che l’anno prima riscosse un buon successo. La confezione è più che dignitosa, con richiami al cinema gotico e con diverse crudeltà che vanno a segno e Eva Czemerys è perfetta nella parte della spietata e viziosa signora. Non male anche Gianni Cavina, forse un po’ sottotono rispetto al solito ma comunque convincente.

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A parte la ricostruzione storica (irrilevante), Ercoli punta molto sulla morbosità e sulla perfidia della sadica duchessa, regalando qua e là qualche perla di sana cattiveria: un uomo torturato con una corda che gli stringe la testa, una donna lasciata morire fra le mura del castello e, ciliegina sulla torta, c’è pure chi viene immerso in una vasca di acido! Nulla di esaltante, intendiamoci, ma IL FIGLIO DELLA SEPOLTA VIVA è ben girato e ben diretto e la storia è raccontata in maniera tutt’altro che superficiale. Non manca nemmeno qualche nudità, gentilmente offerta dalla bellissima protagonista.

Merita una visione.