VIOLENZA AD UNA VERGINE NELLA TERRA DEI MORTI VIVENTI

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TITOLO ORIGINALE: Le Frissons Des Vampires

FRANCIA, 1971

REGIA: Jean Rollin

CAST: Sandra Julien, Jean-Marie Durand, Michel Delahaye, Jacques Robiolles, Marie-Pierre Castel, Kuelan Herce, Dominique

Due sposini si dirigono verso un misterioso castello dove dovrebbero abitare i due cugini di lei, ma appena arrivati apprendono da una donna che i due uomini sono morti il giorno prima. In realtà, i cugini stavano andando a caccia di vampiri (!) e sono diventati a loro volta due creature della notte, così la sposa viene vampirizzata in mezzo a strane cerimonie e il marito cerca di avere salva la pelle e di riportare la situazione alla normalità.

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Tediosissimo film di Jean Rollin, grande amante delle storie di vampiri e delle atmosfere gotiche. La vicenda si svolge in una dimensione surreale e onirica, in cui il tempo sembra non avere importanza e Rollin insiste sulle nudità e sui rapporti lesbici (vampire che seducono e contagiano altre donne), va detto però che la pellicola risulta piuttosto casta.

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In VIOLENZA AD UNA VERGINE NELLA TERRA DEI MORTI VIVENTI ci sono alcune invenzioni divertenti: una vampira che giace dentro un pendolo, una bara in giardino e una donna col seno acuminato dall’abbraccio mortale, inoltre le locations sono molto belle e un suggestivo castello fa da scenario ai movimenti (lenti) dei personaggi.

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Sono in diversi, sparsi nelle più svariate parti del globo, a considerare Jean Rollin un genio, in ogni casi stiamo parlando di un autore molto difficile da inquadrare, perché se da una parte con il giusto occhio è possibile ammirare la messa in scena delle sue opere, dall’altra i più non potranno che annoiarsi a causa della lentezza generale e della povertà che si respira.  I lavori del regista francese sono un misto tra il cinema di genere e quello d’autore: surrealismo e dialoghi dal significato solenne si fondono con vicende care al cinema commerciale.

Il titolo italiano è totalmente fuori luogo (ma funzionale per attirare spettatori), poiché di violenza alle vergini non c’è traccia (c’è solo la seduzione della protagonista per trasformarla in vampira) e di morti viventi nemmeno l’ombra.

Per pochi, ferrati estimatori.

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