GLI ORRORI DEL LICEO FEMMINILE

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TITOLO ORIGINALE: La Residencia

SPAGNA, 1969

REGIA: Narciso Ibáñez Serrador

CAST: Lilli Palmer, Cristina Galbó, John Moulder-Brown, Mary Maude, Cándida Losada, Tomas Blanco, Maribel Martín

Vicino ad Avignone, un vecchio maniero è adibito a scuola di rieducazione per ragazze, che in altri ambiti sarebbero definite “poco di buono” o dal carattere ribelle. A dirigere il centro è un’austera insegnante, dal carattere freddo e con un approccio glaciale nei confronti delle studentesse.

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In un clima di autentica dittatura, le ragazze che disubbidiscono alle ferree regole subiscono punizioni corporali durissime, mentre il figlio adolescente della direttrice vive segregato in una stanza del castello, spiando i movimenti delle studentesse. A un certo punto alcune ragazze spariscono, uccise da una mano misteriosa e armata…

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Il titolo italiano, seppur completamente stravolto rispetto a quello originale (La Residencia) rispecchia perfettamente quello che viene rappresentato e, una volta tanto, risulta forse più azzeccato. In GLI ORRORI DEL LICEO FEMMINILE l’intreccio giallo passa addirittura in secondo piano se messo a paragone con la splendida confezione del film.

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Quali sono allora questi orrori promessi nel titolo? In primis, quello che risalta è il clima autoritario in cui le ragazze vivono, a seguire c’è ambientazione lugubre, fredda e sporca delle locations (bellissimi i muri e le mattonelle macchiate nel bagno del castello) e la bassezza morale raggiunta da quasi tutti i personaggi del film. Quello che Narciso Ibáñez Serrador sembra voler suggerire è che chi vive in un clima malsano è destinato a marcire moralmente e chi è costretto a vivere segregato diventa inevitabilmente abietto e malvagio.

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Non possiamo quindi che ringraziare il regista iberico per il messaggio che arriva forte e chiaro, in una pellicola crudele, tristissima, sadica e perfino commovente. Scene memorabili, ambientazione gotica e inquietudine fanno da contorno a un film piuttosto casto nella messa in scena della violenza (anche se le frustate punitive sono abbastanza sgradevoli) ma molto truce nella sostanza e il finale, forse prevedibile (ma solo fino a un certo punto), nella sua follia stupisce non poco. Imperdibile.

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