PASSI DI MORTE PERDUTI NEL BUIO

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ITALIA/ GRECIA 1977

REGIA: Maurizio Pradeaux

CAST: Leonard Mann, Robert Webber, Vera Krouska, Antonio Maimone, Barbara Seidel, Imelde Marani, Susy Jennings, Luigi Romano

All’interno di un treno diretto verso Atene, durante un attimo di buio dovuto a una galleria una donna viene accoltellata. L’arma appartiene a uno dei passeggeri presenti in carrozza ma è stato qualcun altro a usarla per uccidere e, prevedibilmente, il proprietario del pugnale viene immediatamente sospettato dalla polizia. Senza prove o alibi per dimostrare la propria innocenza, l’indiziato numero uno comincia a darsi da fare per individuare il vero responsabile e salvarsi dalla galera…

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Il delitto ha innescato un meccanismo ai danni del vero assassino, che si trova a essere ricattato da chi conosce il suo volto e, per evitare che la verità possa venire a galla, i passeggeri del treno che potrebbero conoscere la verità vengono uccisi, mentre il principale sospettato ha sempre meno tempo per scoprire chi sia realmente l’omicida…

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PASSI DI MORTE PERDUTI NEL BUIO è un trascurabile giallo, privo di suspense e di colpi di scena significativi. L’ispirazione sembrerebbe provenire da Agatha Christie e dal suo Omicidio Sull’Orient Express, ma la confezione è assai dozzinale e tirata via. Il difetto più grande di questa pellicola di Maurizio Pradeaux è quello di avere una sceneggiatura traballante e troppo complicata, e, ad aggravare la situazione, ci sono i toni da commedia con cui è portata avanti la storia, che fanno scendere ulteriormente l’interesse per la vicenda.

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Dall’inizio alla fine assistiamo a una sequela di siparietti pseudo comici e per nulla divertenti;  la scena peggiore è sicuramente quella che mostra lo scasso di una cassaforte, effettuato da un gruppetto che sembra la banda Bassotti. Per il reparto sexploitation c’è da segnalare qualche nudo e una scena lesbo piuttosto calda, ma gli omicidi sono all’acqua di rose, senza nessuna cura per il dettaglio e con poco sangue. Non va meglio nel finale, dove si ricorre alla solita spiegazione a voce sulla verità dei delitti, risaputo escamotage dovuto alla vicenda troppo (e inutilmente) intricata.

E’ un peccato dover stroncare così PASSI DI MORTE PERDUTI NEL BUIO, perché Maurizio Pradeauxi non gira male, ma il problema è che quello che viene raccontato è poco interessante.

Solo per gli amanti del giallo all’italiana, gli altri possono tranquillamente passare oltre. Musica di Riz Ortolani.

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