Una spogliarellista del Crazy Horse di Parigi (Susan Scott), si ritrova in un mare di guai quando suo padre (che era in possesso di una grossa quantità di diamanti) viene ucciso. Convinta che il responsabile sia suo marito sotto mentite spoglie, la ragazza scappa con un altro uomo in un paesino lontano dalla città, ma poco dopo viene trovata morta. La Polizia inizia le indagini per trovare il responsabile del delitto, ma altre persone muoiono, uccise da una presenza ignota. Un po’ alla volta viene fuori una storia complicatissima di ricatti, furti, omicidi e personalità non troppo limpide.
LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI è un ingarbugliatissimo thriller che, rivisto oggi, appare datato e con una trama inutilmente complicata. La sceneggiatura (di Ernesto Gastaldi) non sta troppo in piedi, mentre le piste che dovrebbero condurre al colpevole vengono spiegate a voce dal commissario, proprio perché non è facile riuscire a seguire quello che succede senza perdere il filo: ogni 5 minuti accade qualcosa che smentisce i fatti precedenti o che aggiunge carne al fuoco, che però dopo poco diventa davvero troppa.
La storia poliziesca in sé (che è la parte più sostanziosa del film) non è molto interessante e dopo un’ora, una volta capito che tanto non succederà nulla di esaltante (e purtroppo il sospetto dello spettatore trova conferma in seguito) la noia comincia a prendere il sopravvento ed è un peccato, perché se la vicenda fosse stata meno incasinata sarebbe potuto venir fuori qualcosa di più divertente.
Susan Scott è bellissima e ha una grande presenza, peccato che la sua morte arrivi in fretta. Altra presenza notevole in LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI è Luciano Rossi, bravo come al solito nella parte del tipo vizioso e dissociato mentalmente. Se togliamo qualche nudità, un po’ di tette e gli omicidi all’arma bianca (molto soft e poco efferati) di questa pellicola di Luciano Ercoli rimane ben poco.
Altro punto dolente sono i pallidi siparietti comici che vengono imbastiti, con luoghi comuni (il gay effeminato) e patetici battibecchi fra il commissario e il collega, infarciti di battutine irritanti che non fanno ridere. Nonostante tutto però, LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI può vantare un gran numero di fans e da molti viene considerato un classico del giallo all’italiana; ciò non toglie che, visto oggi, l’impressione sia quella di assistere a una pellicola invecchiata male e ben poco interessante.
Consigliato solo ai feticisti del giallo italiano, disposti a passare sopra a mille difetti e capaci di trovare qualche pregio anche a pellicole oggettivamente poco riuscite.
ITALIA/ SPAGNA, 1971
REGIA: Luciano Ercoli
CAST: Susan Scott, Simon Andreu, Frank Wolff, Carlo Gentili, George Rigaud, Fabrizio Moresco, Luciano Rossi