LA MORTE ACCAREZZA A MEZZANOTTE, Luciano Ercoli, Italia/ Spagna 1972

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Valentina (Susan Scott) è una fotomodella che, un giorno, accetta di posare per un servizio sperimentale suNovella 2000. Sotto l’effetto di una droga, la ragazza viene intervistata e invitata a descrivere gli effetti e le visioni provocate dalla sostanza allucinogena, ma durante il suo viaggio in acido, Valentina vede i dettagli di un orribile delitto accaduto tempo prima, dove il protagonista è un uomo con un paio di occhiali da sole che massacra una ragazza usando un pugno di ferro acuminato.

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Da quel momento in poi, Valentina viene perseguitata dallo stesso uomo della visione che, per paura di essere identificato, cerca in tutti i modi di farla fuori. La Polizia non crede troppo alla sua versione dei fatti, visto che il racconto che la ragazza fa al commissario non sta in piedi, ma un po’ per volta viene fuori una storia di criminalità e spaccio di droga, in cui la verità non è troppo facile da scoprire e dove persone molto vicine a Valentina hanno piani tutt’altro che limpidi…

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LA MORTE ACCAREZZA A MEZZANOTTE è un interessante thriller, sicuramente migliore del gemello La Morte Cammina Con I Tacchi Alti, sempre di Luciano Ercoli e con buona parte dello stesso cast. La vicenda corre su un doppio binario: tensione e ironia si fondono bene insieme e danno vita a una storia divertente, sceneggiata da Ernesto Gastaldi e Sergio Corbucci. Ci sono dei buoni personaggi e i ruoli sono azzeccati: oltre alla bellissima Susan Scott (qua a differenza dell’altro film non si spoglia mai) vanno sicuramente segnalatiIvano Staccioli e Luciano Rossi, ottimo nella parte (guarda caso) di un sadico psicopatico che ha l’odioso vizio di ridere sempre.

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C’è poco sangue (giusto un mezzo massacro con un pugno di ferro), ma sono diverse le sequenze interessanti e ben costruite: gli attacchi del misterioso assassino che perseguita la Scott sono ricchi di tensione e la scena finale con la lotta sopra i tetti è violenta e realizzata molto bene. Le trovate comiche sono fortunatamente soltanto accennate (nel film gemello risultano invece assai fastidiose) e l’ironia che pervade la vicenda non scade mai in siparietti patetici. Poco importa se in LA MORTE ACCAREZZA A MEZZANOTTE non tutto è perfetto (alcuni buchi nella sceneggiatura rendono improbabile qualche sequenza), stiamo parlando di un buon giallo che sarà apprezzato senza problemi da tutti gli amanti del thriller all’italiana.

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ITALIA/ SPAGNA, 1972

REGIA: Luciano Ercoli

CAST: Susan Scott, Simón Andreu, Ivano Staccioli, Pietro Martellanza, Luciano Rossi, Elio Veller, Fabrizio Moresco

LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI, Luciano Ercoli, Italia/ Spagna 1971

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Una spogliarellista del Crazy Horse di Parigi (Susan Scott), si ritrova in un mare di guai quando suo padre (che era in possesso di una grossa quantità di diamanti) viene ucciso. Convinta che il responsabile sia suo marito sotto mentite spoglie, la ragazza scappa con un altro uomo in un paesino lontano dalla città, ma poco dopo viene trovata morta. La Polizia inizia le indagini per trovare il responsabile del delitto, ma altre persone muoiono, uccise da una presenza ignota. Un po’ alla volta viene fuori una storia complicatissima di ricatti, furti, omicidi e personalità non troppo limpide.

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LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI è un ingarbugliatissimo thriller che, rivisto oggi, appare datato e con una trama inutilmente complicata. La sceneggiatura (di Ernesto Gastaldi) non sta troppo in piedi, mentre le piste che dovrebbero condurre al colpevole vengono spiegate a voce dal commissario, proprio perché non è facile riuscire a seguire quello che succede senza perdere il filo: ogni 5 minuti accade qualcosa che smentisce i fatti precedenti o che aggiunge carne al fuoco, che però dopo poco diventa davvero troppa.

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La storia poliziesca in sé (che è la parte più sostanziosa del film) non è molto interessante e dopo un’ora, una volta capito che tanto non succederà nulla di esaltante (e purtroppo il sospetto dello spettatore trova conferma in seguito) la noia comincia a prendere il sopravvento ed è un peccato, perché se la vicenda fosse stata meno incasinata sarebbe potuto venir fuori qualcosa di più divertente.

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Susan Scott è bellissima e ha una grande presenza, peccato che la sua morte arrivi in fretta. Altra presenza notevole in LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI è Luciano Rossi, bravo come al solito nella parte del tipo vizioso e dissociato mentalmente. Se togliamo qualche nudità, un po’ di tette e gli omicidi all’arma bianca (molto soft e poco efferati) di questa pellicola di Luciano Ercoli rimane ben poco.

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Altro punto dolente sono i pallidi siparietti comici che vengono imbastiti, con luoghi comuni (il gay effeminato) e patetici battibecchi fra il commissario e il collega, infarciti di battutine irritanti che non fanno ridere. Nonostante tutto però, LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI può vantare un gran numero di fans e da molti viene considerato un classico del giallo all’italiana; ciò non toglie che, visto oggi, l’impressione sia quella di assistere a una pellicola invecchiata male e ben poco interessante.

Consigliato solo ai feticisti del giallo italiano, disposti a passare sopra a mille difetti e capaci di trovare qualche pregio anche a pellicole oggettivamente poco riuscite.

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ITALIA/ SPAGNA, 1971

REGIA: Luciano Ercoli

CAST: Susan Scott, Simon Andreu, Frank Wolff, Carlo Gentili, George Rigaud, Fabrizio Moresco, Luciano Rossi