NERO VENEZIANO, Ugo Liberatore, Italia 1978

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Renato Cestié era un attore che, da bambino, sapeva reggere da solo le storie dei suoi film e NERO VENEZIANO non fa che confermare la sua bravura: il film di Ugo Liberatore è brutto e se qualcosa si salva è solo per la sua ennesima, ottima prova. Un bambino cieco, a Venezia, ha dei flash in cui vede un uomo inquietante con un bastone che porta con sé un cane nero ma quando prova a raccontare quello che gli succede nessuno gli crede, eppure la sorella viene messa incinta da un uomo uguale a quello delle visioni. Guai a mettersi in mezzo però, perché l’austero signore è il Demonio e  si sa, non è mai una bella idea intromettersi in certe faccende…

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In più di un punto NERO VENEZIANO annoia, Liberatore prova a creare un po’ di suspense senza riuscirci mai sfruttando male l’alto potenziale che c’era, in più sono un po’ troppe le scene involontariamente comiche (e nemmeno poco) che peggiorano la situazione, così l’arrosto è servito: una finestra che si spalanca improvvisamente e si schianta in faccia al povero ragazzino, un neonato lanciato a tutta forza in muro di chiodi sono due sequenze che vorrebbero risultare arcane e inquietanti, ma che, come detto, provocano soltanto una sonora risata.

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A parte il protagonista quindi, poco o nulla da salvare, però vanno comunque segnalate Ely Galleani, Lorraine De Selle e Olga Karlatos, dopodiché rimane l’umida ambientazione di Venezia e qualche (rara) inquadratura suggestiva. Se avete voglia di brividi in gondola, rivolgetevi altrove, perché NERO VENEZIANO non fa paura a nessuno…

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ITALIA, 1978

REGIA: Ugo Liberatore

CAST: Renato Cestié, Rena Niehaus, Yorgo Voyagis, José Quaglio, Olga Karlatos, Ely Galleani, Lorraine De Selle

 

VACANZE PER UN MASSACRO, Fernando Di Leo, Italia 1980

Nei pressi di Volterra, una coppia di sposi insieme a una amica decide di passare un week end in una vecchia casa, di proprietà di uno di loro, ma un pericoloso delinquente appena evaso dal carcere però si dirige verso l’abitazione, per recuperare un sostanzioso bottino sotterrato sotto il camino della cucina tempo addietro.

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L’evaso inizialmente spia gli amplessi degli abitanti in casa, e dopo poco per i tre inizia un incubo: facendo leva sul sesso, il criminale ricatta e tiene in ostaggio tirando fuori gli scheletri nell’armadio dei componenti del gruppetto (l’amica ha una relazione clandestina col marito della sorella) e, non contento, violenta una delle due e fa sesso (consenziente, stavolta) pure con l’altra ragazza, mentre l’unico uomo della situazione viene vessato, umiliato e costretto a fare da spettatore a quello squallido spettacolo. Il malavitoso riesce a recuperare i soldi che cercava, ma un colpo di scena inaspettato è in arrivo…

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VACANZE PER UN MASSACRO è un discreto thriller erotico di Fernando Di Leo. La struttura è quella di un rape & revenge in piena regola, anche se in questo caso l’aspetto pruriginoso è più accentuato rispetto al sadismo che una storia del genere avrebbe richiesto.

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Lorraine De Selle (quasi sempre nuda) si comporta come una gatta in costante calore, rivelando un cinismo e una perfidia notevoli, mentre Joe Dallesandro è molto convincente con la sua faccia da freddo criminale. Un po’ sottotono e impacciata appare invece Patricia Behn, anche se fa del suo meglio per risultare credibile (senza riuscirci troppo, ma ci passiamo sopra).

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Molti i numeri sexy: coiti continuati, gli amanti costretti ad accoppiarsi forzatamente davanti alla moglie, volgarità assortite (che sono un pregio, data l’atmosfera grindhouse che si respira) e violenza, fanno diVACANZE PER UN MASSACRO (generalmente considerato un prodotto “minore” della filmografia diFernando Di Leo) un film valido che, anche senza troppo sangue e senza nessuna scena memorabile si lascia guardare.

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Un pugno d’attori, una location e pochi soldi sono più che sufficienti per il registache riesce a essere credibile e a creare un prodotto competitivo senza tanti mezzi. Finale al ralenty con sparatoria e sopresina conclusiva (Peckinpah ha lasciato molto a tanti autori, evidentemente), a dimostrazione che niente è come sembra. Sceneggiatura di Mario Gariazzo e musiche di Luis Bacalov (parzialmente riciclate da Milano Calibro 9)

TITOLO ALTERNATIVO: Madness

ITALIA, 1980

REGIA: Fernando Di Leo

CAST: Joe Dallesandro, Lorraine De Selle, Patricia Behn, Gianni Macchia